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Creare è dare una forma al proprio destino

Recentemente, attraverso i miei studi, mi sono imbattuta in un argomento che particolarmente ha attirato la mia attenzione: “la sindrome dell’impostore”.

Negli studi manageriali, questa sindrome identifica la capacità di un soggetto di sentirsi in una situazione di frustrazione, data dalla capacità di limitare la propria immaginazione e, dunque, di sentirsi fuori dalla propria zona comfort quando si richiede di visualizzare qualcosa “fuori dagli schemi”; in altre parole significa non avere autoreferenza.

Notiamo però che, anche quando parliamo di significato psicologico della parola, questa sia ricollegata alla poca fiducia che le persone nutrono in sé stessi, infatti possono ritrovarsi in questo concetto tutti coloro che non esternalizzano i propri successi perché ignari, o meglio, insicuri delle proprie capacità.

Avere un atteggiamento simile cosa può comportare? A livello imprenditoriale sicuramente comporta l’impossibilità di un lavoro di gruppo, la perdita di molte risoluzioni, ma la cosa peggiore che possa succedere, e che si ripercuote automaticamente sulla vita quotidiana del soggetto, sarà la perdita della creatività.

La creatività etimologicamente denota un’attitudine di un soggetto, ma oggi voglio sottolineare dei concetti così scontati ai nostri occhi che ne abbiamo dimenticato il significato.

La creatività è una parte fondamentale della nostra vita, è colei che, attraverso l’immaginazione, ci aiuta a scorgere risoluzioni inaspettate ma nuove ed efficaci, è un mix di elementi che, non solo imprenditorialmente, dobbiamo tenere a mente: Capacità di sperimentare e Motivazione, quindi Passione e Fiducia.

La capacità di sperimentare è spiccata in quelli che sono i bambini, coloro che senza maschere “si buttano” in ogni situazione, escono dalla propria zona comfort avventurandosi in situazioni diverse, lo fanno imparando a camminare, togliendo il pannolino; purtroppo la crescita, insieme alla società, inibisce questa capacità e diventiamo adulti incapaci di rischiare, paurosi di ciò che non conosciamo.

La motivazione vedete, come ho accennato precedentemente, è un elemento che accoglie due fattori importantissimi nella vita di ognuno: la passione e la fiducia; il primo fattore attinge da quella che è l’emotività, il sentimento, è quella che alimenta nuove idee, nuovi progetti, è dunque quella che crea gli stimoli principali per alzare sempre più i nostri limiti; la fiducia è invece il sentirsi capace e padrone della situazione, è l’essere consapevole di poter raggiungere un obiettivo, è  ciò che ci aiuta a superare le nostre paure.

Signori allora, all’alba di questo 2018, proviamoci! Superiamo le nostre paure, usciamo qualche volta dalle nostre zone comfort, potremo scoprire che sono più ampie di quanto pensiamo, osiamo sfidare noi stessi ma, facciamolo con passione, immaginiamo più spesso e proviamo a guardare i problemi da un altro punto di vista, scorgeremo forse una soluzione a noi sconosciuta fino a quel momento.

Valeria D’Andrea

Redazione

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